Il consumo televisivo da parte dei teenager dal 1997 a oggi è aumentato di circa il 75%. Nel 1997 guardava la tv più di 3 ore al giorno il 19% degli adolescenti, oggi questa percentuale sfiora il 30%. Parallelamente, si è dimezzo il numero di adolescenti che guarda meno di 1 ora di tv al giorno. E questo aumento di ‘video dipendenza’ incide molto sia sull’aumento del consumo di alcol tra i giovanissimi, sia sulla moltiplicazione di fenomeni come il bullismo. E’ quanto emerge da un’indagine presentata al 64esimo congresso nazionale della Società italiana di pediatria, che si chiude oggi a Genova, su ‘Abitudini e stili di vita degli adolescenti’, che la Sip svolge dal 1997, su un campione nazionale di 1200 studenti di terza media. L’indagine ha evidenziato, in particolare, che tra chi vede più di tre ore di tv al giorno a chi ne vede meno c’è una nettissima differenza, in peggio, nei comportamenti e nello stile di vita. “Sia in ambiti nei quali era prevedibile aspettarselo, spiegano i pediatri, come sudditanza dalla pubblicità, aumento dell’aggressività, maggiore insoddisfazione del proprio aspetto fisico, sia in ambiti meno prevedibili, con un netto aumento nel consumo di sostanze alcoliche, fumo e droga, peggiore qualità della alimentazione, rapporti più rarefatti con gli adulti”. Spiega il vice presidente della Sip, Gianni Bona: “A incidere negativamente non è solo la quantità di televisione, ma anche la qualità. La Tv popone sempre più modelli fisici e comportamentali basati su una scala di valori decisamente discutibile: bellezza, coraggio, forza, ricchezza, invincibilità, che condiziona inevitabilmente gli adolescenti sia nel rapporto con il mondo degli adulti che con il gruppo dei pari. A questo si aggiunge l’overdose di spot pubblicitari che a dispetto di codici di comportamento e autoregolamentazione che si sono succeduti negli anni continuano ad aumentare”. Ai tempi di ‘Carosello’ la quasi totalità della pubblicità trasmessa dalla tv era concentrata in quei 5 ‘siparietti’ da poco più di un minuto l’uno. Oggi, secondo le rilevazioni effettuate dalla Società italiana di pediatria, “Italia 1, la rete più seguita dagli adolescenti italiani, nella fascia oraria pomeridiana, che dovrebbe essere protetta, di spot ne trasmette circa 50 ogni ora. Facendo semplici calcoli risulta che se uno spettatore guardasse solo 2 ore di questa emittente nella fascia oraria pomeridiana in un anno vedrebbe oltre 35.000 spot pubblicitari”.