Il termine anoressia si riferisce alla perdita di appetito, mentre nervosa indica le motivazioni emozionali del disturbo. Il termine anoressia è per lo più inappropriato in quanto molti soggetti anoressici non perdono appetito o intresse per il cibo. Anzi mentre digiunano, molti di loro manifestano una sorta di ossessione per il cibo; arrivano perfino a leggere continuamnete libri di cucina e a preparare manicaretti per la loro famiglia.
Da un punto di vista psicodinamico M. Selvini Palazzoli scrive che “il cibo non è per le anoressiche affatto negativo come cosa in sé, […] ma è amabile, desiderabile, interessante, importante, continuamente presente allo spirito […]. È l’atto di cibarsi che è divenuto angoscioso e pericoloso. Nessuna azione, neppure un delitto, assume per l’anoressica un significato di auto-degradazione e sconfitta quanto il satollarsi”. (1981, p. 83-84).
Quattro sono i criteri diagnostici per l’anoressia nervosa:
- Peso corporeo inferiore all’85% del peso normale per età e statura
- Intensa paura d’ingrassare che non si attenua neppure col forte dimagrimento
- Percezione distorta del proprio corpo
- Nei soggetti di sesso femminile lo stato di emaciazione estrema causa spesso amenorrea (interruzione del ciclo mestruale)
Il D.S.M. IV distingue due tipologie di anoressia nervosa, una definita come sottotipo con restrizioni dove il decremento ponderale è dovuto a restrizioni alimentari; l’altra chiamata sottotipo con abbuffate/condotte di eliminazione in cui il paziente fa seguire a grandi abbuffate condotte di tipo eliminatorio come procurarsi il vomito o prendere forti quantità di lassativi.
Fin qui la la descrizione, sempre più spesso però sulle passerelle delle grandi firme della moda si vedono “arrancare” donne che non hanno niente di sano e, cosa ben più grave, che si pongono come modelle/modello per le coetanee. So di non dire niente di nuovo, so che questo argomento viene ciclicamente trattato in tv, tra un’intervista e una ricetta, ma ogni volta lo stupore mi sovrasta. Come mi sorprende che la moda si sorprenda (perdonate il gioco di parole) del successo di ogni nuova testimonial un pò più in carne rispetto alle colleghe.
Dott. Cristiano Pacetti